Arkeologia. Scoperta l’antenata dell’arancina in un graffito preistorico
PALERMO. Una scoperta sensazionale ha sconvolto il mondo dell’archeologia e della gastronomia siciliana: in una delle grotte di Monte Pellegrino, l’altura che da sempre caratterizza il profilo della città, è stato rinvenuto uno straordinario graffito preistorico, nel quale è raffigurata la prima arancina della (prei)storia.
Si tratta di un’opera d’arte rupestre unica nel suo genere, che testimonia non soltanto i primi insediamenti in città, già avvalorati da altre scoperte in zona, ma che pure ridefinisce l’origine dello streetfood palermitano, che viene così retrodatata e collocata nel periodo tra il basso e l’alto Paleolitico e che per l’appunto è stato ridefinito dagli archeologi kePalleolitico.
Le incisioni rinvenute presentano una scena complessa e affascinante, che ha dato spunto a diverse interpretazioni. Nel graffito sono rappresentate due figure umane, riunite attorno a un fuoco, nell’atto di banchettare. Ciò che però rende davvero entusiasmante la scena è la presenza delle due sfere tonde e dorate nelle mani dei due uomini preistorici.
Gli studiosi della Facoltà di Archeologia di UniPall non hanno dubbi: “La forma, i colori, il fatto che venisse mangiata già allora con le mani e non con le posate(!), e, infine, la prova più assoluta e inconfutabile di tutte: i segni e le impronte di unto sulla parete, lasciate dai primitivi nell’intento di ripulirsi le dita. Tutto ci fa dire con estrema certezza che quelle qui rappresentate siano le prime due antenate dell’arancina”. Nello stesso tempo, però, gli esperti frenano i facili entusiasmi escludendo l’ipotesi del doppio gusto. “Pur con le dovute precauzioni, dobbiamo affermare che si tratta di due Arancine Accarne, probabilmente con ragù di cervo o elefante nano [n.d.r. quest’ultimo diffuso anche a Palermo durante quegli anni e molto apprezzato nella cucina primitiva], perché durante il Paleolitico non era ancora stata scoperta la mozzarella, ingrediente essenziale per la preparazione dell’Arancina Abburro”.
Nello studio è stato inoltre coinvolto un team di antropologi della Street Food Academy University che ha potuto confermare anche la forma e il genere dell’arancina. “Nelle culture preistoriche, la rotondità e la sinuosità sono caratteristiche associate alla femminilità e alla fertilità, come pure dimostrano i ritrovamenti delle formose veneri paleolitiche”. Per gli studiosi si tratta quindi con ogni certezza di arancine fimmine. Ma non è tutto, perché di più, la sfericità del prodotto sembra avvalorare la tesi del “cibo sacro”, che ancora oggi trova spazio nel più moderno santuario dedicato alla dea tonda, quello di KePalle Arancine d’Autore.
Sono tanti adesso gli scenari aperti da questa nuova incredibile scoperta, che pure fa seguito al precedente ritrovamento d’epoca romana (leggi l’articolo sull’antico termopolio). In tanti si fa infatti strada l’idea che la forma dell’arancina abbia potuto dare spunto ai primitivi per l’invenzione della prima ruota e delle prime palle.