Arancino o Arancina? KePalle… A Palermo, l’arancina è fimmina!

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si dice arancino o arancina

Arancino o Arancina? KePalle… A Palermo, l’arancina è fimmina!

Domanda delle domande: si dice arancino o arancina? Dubbio amletico, quasi istintivo, che tutte le persone di buon senso si pongono appena giunte in Sicilia, evitando così catastrofici incidenti diplomatici tra il versante orientale e quello occidentale dell’Isola. Eh sì, perché quello del genere dell’arancino/arancina è un tema caldissimo per i siciliani, scottante più di un arancin* appena fritt*. Per questo, almeno in questo articolo, cercheremo di mantenere la calma, riportando in modo imparziale tutte quelle fonti, i documenti, le citazioni e le ‘sentenze’ che faranno chiarezza (o forse ancora più confusione) sull’annosa questione.

 

Prima della disputa, l’origine di arancine e arancini

Partiamo dalla Genesi. È nata prima l’arancina o l’arancino? Sfortunatamente gli archeologi non hanno mai trovato resti da poter datare al carbonio 14 (qui una fa-KeNews per strapparvi un sor-riso) , e il motivo di ciò è abbastanza ovvio: cibo così buono non poteva che finire subito! Ma al di là delle prove scientifiche, è ben certo che già prima di arancini e arancine esistessero, in natura, le arance, frutti che appunto, sia nella forma, sia nel colore arancio-dorato, sia – tòh, guarda un po’! – nel nome, ricordano l’arancina e, in secondo luogo, l’arancino.
Ma c’è anche un’altra cosa, non secondaria, che accomuna questi frutti a questi fritti: l’origine di queste bontà. In tutti e tre i casi, infatti, l’innovazione provenne da Oriente. E pur considerando la Sicilia “il paese dove fioriscono i limoni” [leggasi gli agrumi] e dove allo stesso modo si friggono le arancine e gli arancini, bisogna riconoscere agli Arabi l’importazione, già in epoca medievale, sia della coltura degli agrumi (e del riso) sia di varie ricette, tra cui l’usanza di appallottolare il riso speziato (in primis con curcuma e zafferano) nel palmo della mano, e qui accompagnato con la carne (di montone).

origine arancina palermitana federico II

Arancinu, arancino o arancina: il termine nel dialetto siciliano

Mettiamo da parte la questione storica e torniamo ora su quella linguistica che è all’origine della disputa. Riformulando così il quesito iniziale, la domanda giusta da porsi sarebbe: è più corretto dire arancino o arancina? Da indagare sono sempre le origini, ma stavolta del nome. Qui gli Arabi c’entrano poco, altrimenti staremmo forse a litigare se chiamarli arabini o arabine… Le prime comparse attestate del termine risalgono infatti all’epoca dei dizionari di metà Ottocento, con le traduzioni dal siciliano all’italiano. Sfogliando i volumi però la confusione cresce, non tanto sul termine usato (sembra prevalere infatti il genere maschile), quanto piuttosto sul prodotto, dimostrando pure quanto vago e dinamico sia il concetto di ‘Tradizione’. Se per Giuseppe Biundi (1857) l’arancinu è un “dolce di riso fatta alla forma della melarancia”, quello del Traina (1868) equivale alle “crocché”, “specie di polpettine gentili fatte o di riso o di patate o altro”.

 

E in italiano, arancina o arancino? Cosa dice l’Accademia della Crusca

Siamo passati dal riso alle patate. Ok, ora passiamo alla Crusca. Cosa dice la massima istituzione della lingua italiana: è più corretto dire arancino oppure arancina? Ebbene, sarà che tra accademie ci sappiamo intendere (noi di KePalle, Street Food Academy), ma l’Accademia della Crusca ritiene formalmente corretto l’uso del sostantivo femminile. La ragione è collegata “all’analogia con il frutto rotondo e dorato dell’arancio, cioè l’arancia”, essendo di norma applicata nella lingua italiana la regola per cui il frutto assume la forma femminile (arancia), mentre il maschile identifica l’albero (arancio). “Quindi – afferma la Crusca – si potrebbe concludere che il genere corretto è quello femminile: arancina”.

 

Arancina a Palermo, arancino a Catania!

Ma non è così semplice”, dice ancora la Crusca. Il punto infatti è un altro: arancino e arancina non sono la stessa cosa! L’arancina sta all’arancino, come Palermo sta a Catania. Una rivalità, quella tra arancine e arancini, che ricalca antichi dissapori, semplificati in un tifo da stadio, di maschi contro femmine. Ma in fondo è come scegliere tra mamma e papà. Arancina e arancino sono due distinte eccellenze locali, due simboli identitari forti, frutto di storie, tradizioni e culture simili, ma ‘volutamente’ diversificate. Entrambi a modo loro rappresentano la perfezione e mai avrebbero potuto essere migliori o diversi da come sono. L’arancina palermitana, sfera perfetta, ispirata alla natura del sole e del frutto, tonda come la femminilità, quella più atavica, espressione antropologica della fertilità e dell’abbondanza. L’arancino catanese invece a punta, tributo all’alto Mongibeddu, l’Etna, anche lui elemento naturale e iconico, fonte di ricchezza e fertilità, col suo traboccante ripieno di lava-ragù, generatore di vita, energia e nutrimento.

arancino o arancina accademia della crusca

 

Più buoni arancini o arancine? KePalle…

Lo sappiamo che ve lo state chiedendo… Alla fine dei conti, arancine o arancini, chi vince la gara di bontà? Ma che domande! Ovviamente le Arancine: ma meglio se d’Autore!