Arkeologia. Rinvenuta la più antica bottega street food
Gli scavi degli archeologi hanno portato alla luce un antico Termopolio romano (Thermopolium), una tipica bottega di strada progenitrice degli odierni street food. Il bancone affiorato presenta sul fronte una lastra in marmo con l’incisione Ke Pallæ – Arancina Autori.
Una scoperta che conferma l’avanzamento della civiltà romana. Sembra infatti che gli antichi Romani, con oltre duemila di anticipo, abbiano attribuito il genere femminile alla parola “Arancina”. Un fatto che smentirebbe del tutto il collegamento tra l’arancina e l’altra tipica ricetta romana a base di riso fritto: il supplì.
All’interno del bancone sono ritrovati alcuni resti di arancine. A sorprendere gli archeologi è stata la presenza, accanto ai gusti tipici dell’età classica, le arancine Accarnæ e Adburrum, anche di altri XL gusti d’Autore. Tra quelli più amati dai Romani: l’Arancina Salsiccia e Friarielli, una ricetta tipica del territorio di Pompei ed Ercolano; l’Arancina Pollo e Curry, spezia che i Romani importavano dalla Persia; e infine – de gustibus! – l’Arancina Costolette e Garum, una salsa tradizionale che i Romani preparavano con le interiora di pesce, e che dopo la caduta dell’Impero Romano d’Oriente e la scoperta delle Americhe, è stata sostituita con la Salsa Bbq.
La scoperta del Termopolium Arancinæ Autori rende giustizia all’antica citazione di Seneca, “Ke Pallæ, non pane, vixisse longo tempore Romanos manifestum”, laddove l’autore latino asserì che dopo lungo tempo i Romani si “stancarono” di vivere di solo pane.
A lavoro anche un team di filologi e latinisti, che sta attualmente tentando di decifrare l’iscrizione rivenuta sul sito: Arancina femina est.
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